Mostre

Frangiflutti

26.May.22
15.Oct.22

Quando

26.May.22 - 15.Oct.22

Venue

Via dei prefetti, 17
00186 Roma

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Magazzino è lieta di annunciare Frangiflutti, la quarta mostra personale di Alessandro Piangiamore in galleria. La mostra segue Quaranta (2016), Testimone di fatti ordinari (2011) e Una questione privata (2007), e presenta opere inedite concepite e realizzate per questa occasione.

Il titolo Frangiflutti si associa in modo piuttosto chiaro alla poetica di Piangiamore, da sempre orientato ad una funzione “riparatoria” dell’arte, una sorta di escapismo non difensivo, di evasione (o filtro) dal flusso di immagini in cui viviamo la nostra attualità. Piangiamore riafferma, nel suo lavoro, la potenza dell’immaginazione in senso lato, la sua capacità di fermare, deviare, arginare il fiume di stimoli che erode la nostra capacità di analisi. È interessante come nella sua ricerca, l’artista non attinga ad un immaginario vero e proprio quanto al mondo naturale e al quotidiano, quindi a ciò che abbiamo costantemente sotto gli occhi, per rielaborarlo in una forma che ne stravolge la percezione.

Così nella mostra, una collezione di terre (raccolte dall’artista durante i suoi spostamenti), viene trasformata in pannelli quasi monocromi, che appaiono come simulacri finiti ma che suggeriscono un passaggio di stato, in cui la materia è nuda, in purezza, ed è in questa purezza che mostra tutta la sua poesia. Una poesia fatta di granelli, sostanza, colore, senza premeditazione e senza vezzo, senza un fine propriamente estetico. Il Cacciatore di Polvere riflette sul ciclo della materia in modo paradossale, rendendolo celibe, privandolo di una premessa e uno sviluppo. Un continuo principio, razionale nella forma e nell’aspetto, che risponde all’irrazionale ossessione di mostrare la potenza visiva di ciò che i nostri occhi spesso ignorano.

Analogamente, ma con un esito formale completamente diverso, la serie di fotografie Acqua negli Occhi ritrae il paesaggio attraverso una lastra di ghiaccio usata come un filtro. Se ne Il Cacciatore di Polvere lo sguardo è giocoforza rivolto alla terra, in Acqua negli Occhi la terra non esiste, solo i colori (e la materia) di un cielo illuminato. Il filtro diventa forma, la suggestione di creature o di un paesaggio, su un “fondale” che ha estensione, profondità e colori infiniti.

Il cielo, come suggestione, è presente anche nelle opere della serie Qualche uccello si perde nel cielo presentate qui in grandi formati, in cui un notturno di stelle è popolato di piume cadenti. L’aspetto processuale tipico delle sculture di Piangiamore, in cui la premessa e l’esito formale dell’opera sono sottratti al controllo dell’artista, viene messo in relazione al processo meccanico della stampa. Il blu profondo è materia più che colore, la carta non è semplicemente supporto, ogni opera è l’immagine di un istante, unico, sfuggente, irripetibile.

Completa il percorso di mostra un lavoro, Giove Pittore di Farfalle, in cui sette sculture in vetro, lavorate a ricordare dei blocchi di ghiaccio, sono animate da altrettante luci manovrate a distanza da un demiurgo (possiamo immaginarlo macchina o uomo, sta a noi decidere quale dei due subire) che in modo imprevedibile ne dispone colori e intensità. L’arcobaleno, da sempre presente nel lavoro di Alessandro, diventa forse in modo definitivo qualcosa che non ha pace, non ha forma, e non risponde ad alcuna logica preordinata pur manifestandosi all’interno di un perimetro di oggetti e forme.

Exhibition views

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